Ma gli zuccheri fanno bene o male?
Mi sento spesso fare questa domanda. E dico, altrettanto spesso, che "una cosa" in sé non fa male o bene. Dipende dall'uso che se ne fa. Tanto più questo vale per un alimento. Nessun cibo, tra quelli commestibili, è, in sé veleno. Dipende dal consumo che ne facciamo.
Vediamo allora di entrare nel mondo degli zuccheri, e in modo particolare, visto che parliamo di come gli alimenti agiscano a livello del nostro mondo emotivo, psicologico ed energetico, cerchiamo di capire come i dolci e lo zucchero possano influenzare il come ci sentiamo in un determinato momento.
Quando parliamo di zuccheri, parliamo inevitabilmente di glucosio.
Il glucosio è il carburante della vita. In particolare, il nostro sistema nervoso necessita di circa 200 grammi di glucosio al giorno per poter funzionare al meglio. Il glucosio viene utilizzato come mediatore da molti neurotrasmettitori importanti per il propagarsi degli impulsi nervosi e il cui corretto funzionamento da una sensazione di benessere, tranquillità e lucidità.
Forse la cifra che ho appena citato può lasciare sbigottiti: come sarebbe 200 grammi??? Al giorno???
Allora dovremmo assumere 200 grammi al giorno di zuccheri??? Ma non è troppo???
Occorre fare una precisazione. Di quei 200 grammi, il nostro cervello ne prende la maggior parte dal nostro stesso organismo. Il nostro metabolismo, infatti, è capace di produrre una certa quota di glucosio detto "endogeno" che cioè non abbiamo bisogno di assumere con l'alimentazione. Senza entrare troppo in dettagli biochimici, è sufficiente sapere che il nostro tessuto adiposo, i nostri muscoli e il nostro fegato sono in grado di rilasciare del glucosio in circolo, che poi viene trasportato fino al cervello e li utilizzato secondo il fabbisogno del momento.
Solo una quota limitata del glucosio necessario alla nostra vita deve essere introdotta attraverso l'alimentazione. Glucosio che pensiamo, spesso, erroneamente, provenga solo ed esclusivamente da cibi dolci. Esistono invece i cosiddetti zuccheri complessi (per distinguerli da quelli semplici di cui parliamo in questo articolo) a noi tutti noti come carboidrati, i quali sono ricchissimi in glucosio, ma di un glucosio particolare, detto a lento rilascio.
Cerchiamo di capire che differenza c'è tra zuccheri semplici e zuccheri complessi.
Gli zuccheri semplici (zucchero da tavola, miele, fruttosio) entrano in circolo e si accumulano rapidamente ma, altrettanto rapidamente, scendono (il cervello li cattura immediatamente, essendo la sua principale fonte di nutrimento).
Gli zuccheri complessi invece (contenuti in cereali, legumi e verdure) sono detti anche a lento rilascio, in quanto entrano in circolo molto più lentamente, e con gradualità, cosi che, nelle ore seguenti a un pasto a base di cereali, per esempio, il fabbisogno di zucchero viene coperto in modo costante, dall'interazione tra glucosio introdotto con l'alimentazione e glucosio endogeno.
Mentre nel primo caso, gli zuccheri semplici, provocano uno squilibrio (esogeno contro endogeno e troppo e troppo in fretta), nel secondo caso viene mantenuto l'equilibrio.
A questo punto viene da chiedersi:
ma lo squilibrio provocato dagli zuccheri semplici, che effetti da?
Ciascuno di noi avrà provato sicuramente, nella sua vita, quella sensazione particolare che viene cosi spesso definita "carenza di zuccheri". "Ho una carenza di zuccheri" si dice e si sperimentano queste sensazioni:
- sonnolenza
- apatia
- vertigine
- scarsa concentrazione
- irritabilità
Questa situazione si innesca ogni qual volta eccediamo nel consumo di zuccheri semplici e diamo quindi vita a quel "balletto" che porta a un picco di glucosio nel sangue, che viene poi subito assorbito dal cervello per portare a una brusca discesa dei livelli di glucosio ematico, e a una maggior richiesta di zuccheri da parte dell'organismo. Se rispondiamo a questa maggior richiesta di zuccheri con altri zuccheri semplici alimenteremo all'infinito questo meccanismo creando una vera e propria dipendenza. Una dipendenza che può poi sfociare in turbe del metabolismo ma anche, e ci sono sempre più dati a riguardo, dell'umore e della capacità di concentrazione.
In particolare si sono visti e si stanno studiando, sui bambini, effetti molto preoccupanti.
- sbalzi d'umore
- deconcentrazione
- ansia
- depressione
- assuefazione alla sostanza
E' incredibile pensare che dei bambini possano già soffrire di depressione! Eppure se ci pensiamo, come può reagire, a lungo andare, un organismo in crescita, se riceve una molecola vitale come il glucosio, in modo cosi ballerino e soggetto a bruschi cambiamenti di concentrazione? Viene persa ogni certezza. Oggi c'è ma domani potrebbe non esserci. Il nutrimento. La crescita. La speranza.
Concludendo. Fanno bene gli zuccheri semplici? O fanno male?
Un po' di questi zuccheri, visto il loro effetto immediato sul sistema nervoso, possono essere un momento di gratificazione, dare una sensazione di coccola, di momentanea "felicità" interiore (a base proprio biochimica...una "botta" per il cervello!). Ma un po'...
Esagerando non solo andremmo ad instaurare una situazione di squilibrio nel nostro organismo, ma potremmo rischiare di vedere compromesso il nostro umore, la nostra serenità e la nostra capacità di stare nella vita con lucidità e soddisfazione.
Dunque, se vogliamo trascorrere delle festività serene e gratificanti, senza sentirci costantemente arrabbiati, stanchi e appannati, concediamoci una fettina di panettone o pandoro, o un po' di torrone, o assaggiamo qualche dolce tipico e particolare, ma senza esagerare.
Compensando con tanta frutta, verdura, carboidrati complessi.
Vedremo nella prossima puntata, quanto, questi alimenti appena citati, siano un vero toccasana per la nostra salute ma anche, e soprattutto, per il nostro umore!
Alla prossima!
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