Inauguro con una ricetta natalizia, un "filone" che vorrei seguire, con voi, condividendo alcune semplici preparazioni, magari un po' modificate, se serve, per renderle più digeribili e sane e prendendo spesso spunto dalle nostre tradizioni.
Oggi parliamo di PANE DI NATALE.
Si.
Avete capito bene.
Pane di Natale.
Non panettone.
Non so quanti di voi sanno che quello che oggi ci viene venduto come panettone, dolce della tradizione natalizia, e in particolare italiana, in realtà non è che una versione riveduta e corretta di un antico dolce che i nostri "avi" preparavano proprio per il giorno di Natale.
Da un certo punti di vista era un pane "povero", perché ci si metteva dentro tutto quello che si aveva a disposizione in quel momento, e a volte quello che c'era a disposizione non era molto. Ma io preferisco considerarlo un dolce ricco. E se mi seguite capirete perché.
Innanzitutto la preparazione.
L'impasto, che era quello del pane tradizionale, solo usando farina più raffinata (quindi di frumento, piuttosto che farro, miglio o altri cereali tipici del mondo contadino) veniva arricchito con burro, latte, uova e tanta frutta secca e candita. Si usava la pasta madre e il pane veniva preparato la sera della Vigilia di Natale, e poi lasciato lievitare tutta la notte. La mattina di Natale, questo bel pane rigonfio e ricco di aromi particolari, veniva infornato, per poi essere pronto e fragrante per la festa della giornata.Ogni famiglia aveva il suo Pane di Natale, ogni volta diverso e unico, comunque, sempre.
Era un vero e proprio rito. E sappiamo che, quando si riscopre la sacralità dei gesti più semplici, come quello di preparare qualcosa che sarà nutrimento, non solo per il corpo, ma anche per l'anima, e darà gioia e piacere condiviso, tutto assume un sapore diverso.
Che differenza i panettoni industriali che delle macchine, un nastro trasportatore e altrettante macchine, impastano, mettono in forma, cuocciono e confezionano. Arrivano spesso sulle nostre tavole senza che siano stati toccati da mani umane...
Per non parlare poi degli ingredienti...
Gli ingredienti sono un altra ricchezza di questo pane.
Farina di frumento (una buona farina...come sicuramente era quella dei nostri avi...e che per trovare oggi dovremmo probabilmente, e preferibilemente, rivolgerci al biologico), burro, latte e uova che spesso erano prodotti dalla stessa famiglia con il lavoro a contatto con la natura e la terra, e poi fichi secchi, albicocche secche, datteri, noci, mandorle, uva passa, scorze di arancia o di limone (cosi aromatiche!), canditi di vario genere, cioccolato, pinoli...una sinfonia e una melodia di sapori, profumi, colori.
Se proverete a prepararlo, quando lo starete impastando,durante la cottura, quando lo toglierete dal forno, gustandolo, ma anche nei giorni seguenti, se vi avanzerà!, scoprirete davvero che profumi e quanto abbia da regalare questo pane...che mi viene da includere in quelle preparazioni che riescono a soddisfare la multisensorialità del nostro essere...
Veniamo alla ricetta.
Per l'impasto di un Pane di Natale "medio" occorrono:
350 gr di farina di frumento (perferibilmente biologica)
150 ml di latte
110 gr di burro
50 gr di zucchero
1 uovo
lievito
Unite la farina addizzionata di lievito, allo zucchero e al burro e lavorate per un po' il composto. Poi aggiungete il latte e amalgamate e infine aggiungete l'uovo e iniziate ad impastare fino ad ottenere un impasto morbido. A questo punto è arrivato il momento di aggiungere la frutta secca, e tutto quello che volete inserire nel vostro Pane di Natale.
Un buon Pane di Natale, viene già con questi semplici ingredienti:
- una manciata di noci spezzettate
- una manciata di mandorle spezzettate
- una manciata di fichi secchi tagliati a pezzi
- una manciata di albicocche secche tagliate a pezzi
- la scorza di un limone tagliata a pezzettini (non grattugiata!)
Poi potete sbizzarrirvi come più vi aggrada.
Aggiungendo cioccolato, canditi, pinoli. Oppure combinando queste cose con altri ingredienti.
Insomma: non esiste una regola fissa! E forse questo è il bello! Ciascuno lo prepara come preferisce!
(non è una ricchezza anche questa?!?)
Consiglio di preparare prima, in una ciotola, questi ingredienti da aggiungere all'impasto, tagliuzzando tutto quello che serve prima di mettersi ad impastare.
Gli ingredienti "tagliuzzati" si aggiungono poco alla volta, incorporandoli man mano.
Una volta incorporati, trasportate su un tagliere o spianatoia di legno, cosparso di farina, e lavorate fino ad ottenere un impasto morbido e sodo.
Mettete in una ciotola a lievitare finchè raddoppia di volume.
Che lievito usare?
L'ideale sarebbe il lievito madre che usavano i nostri avi. Se siete in grado di prepararvelo da voi, tenete presente che il rapporto lievito/farina deve sempre essere 1:2 almeno, per cui 50gr di lievito madre per 100gr di farina.
Buono anche il lievito naturale che si trova nei negozi biologici, in genere disidratato in bustine. Sulla bustina troverete le indicazioni circa la quantità da usare per gr di farina.
Non abbiatene a male ma io escluderei lievito di birra in panetti (che lascia un retrogusto amarognolo non piacevole) e lieviti industriali,anche perché spesso sono responsabili di intolleranze, fastidi digestivi e gonfiori ecc...
Il tempo necessario perché l'impasto raddoppi di volume è variabile. Dunque basatevi sulla vostra vista e osservate quando vi sembra pronto.
Indicativamente, se può aiutarvi, io lo lascio una giornata a lievitare.
Dopo che è raddoppiato di volume, ripassatelo sulla spianatoia un po' di volte, impastando con vigore. Poi dategli la forma di un pane e in forno a 190-200° C per 35-40 minuti.
Tolto dal forno, quando è ancora tiepido, spennellatelo con una glassa fatta con zucchero e succo di limone. Molti usano lo zucchero a velo. Va a gusti. Io preferisco lo zucchero grosso. Rimane più croccante.
Per chi volesse, il latte e il burro vaccini, possono essere sostituiti con latte e burro di soia (io lo faccio). Il risultato è comunque delizioso!
BUON APPETITO E BUON NATALE.