lunedì 18 febbraio 2013

Psicologia: la nostra prima relazione...e il cibo.

La nostra prima relazione, ha a che fare con il cibo. Sembra incredibile e, magari, non ci si pensa. Eppure l'allattamento è, di fatto, il momento in cui si verifica, si costruisce e si vive la prima e più intensa e fondamentale relazione: quella tra il bambino e la sua mamma. O, se una mamma, purtroppo, non c'è, tra il bambino e la sua figura di accudimento primario (che può essere il papà, la nonna, il nonno, un genitore adottivo, e cosi via...).



Il momento dell'allattamento, che inizia subito dopo la nascita, è un momento molto importante perché ci da il nutrimento necessario che non è solo il latte (materno o artificiale) ma anche il contatto con un corpo caldo, che ci tocca, sorregge, sfiora, accoglie, riscalda. Oltre al contatto fisico c'è poi il contatto oculare, che è altrettanto necessario e nutriente. Pensiamo a cosa rappresenta uno sguardo pieno d'amore e di premura. Cosa trasmette a un bambino cosi piccolo che è già in grado, scordiamoci che non sia cosi, di percepire e comprendere gli stati d'animo altrui e di registrarli come qualcosa di buono o di spaventoso (nel caso invece che premura e amore trovi paura, indifferenza o addirittura risentimento).
L'allattamento al seno, quando è possibile, è certamente preferibile, sia per la composizione unica e splendida del latte materno, che per la possibilità per il bambino di entrare in contatto con il seno materno, che è fatto da Madre Natura in modo perfetto per questo scopo.
Non è comunque vero, come sento dire spesso, che l'allattamento artificiale sia cosi tremendo e che privi il bambino di qualcosa che mai potrà recuperare. Non voglio entrare in questo discorso più di tanto  ma ci tengo a chiarire che ci sono casi in cui il latte della mamma non è proprio disponibile e allora, io credo, ci si possa tranquillamente affidare a un latte pensato e creato apposta per i bambini, avendo ben chiaro che nulla del contatto amorevole, sano, ed accogliente, che è cosi importante nell'allattamento, verrà a mancare, se non sarà la mamma, o il genitore o chi per esso a non fornirlo. In altre parole: dipende da come si affronta e vive questo momento.
Non sottovalutiamo il potere dell'Amore Umano!

Ma cosa succede quando un bambino viene tenuto stretto al seno per essere allattato?
La prima cosa che accade è una rivoluzione totale delle proprie sensazioni:
- prima: sensazione di pancia vuota, di malessere, di pericolo, un profondo disagio che fa piangere, spesso cosi angosciosamente, questi piccoli esseri umani
- poi: qualcosa di caldo, buono e che riempie la pancia, arriva dalla mamma e spegne ogni angoscia e turbamento.
Un miracolo!
Dal punto di vista del bambino.
E poi c'è il calore del corpo della mamma, c'è il suo odore, c'è la sua voce e se il tono è caldo e amorevole, è una carezza vera e propria. Ci sono scambi di sguardi infiniti, e messaggi silenziosi che attraversano l'aria.
Qualcosa che il bambino non può che conservare dentro di se come una immagine, una sensazione, una situazione (un ricordo!) buono e bello.
Ma questo ricordo buono e bello ha in se' anche altre informazioni:
- il bambino impara, un pasto dopo l'altro, un giorno dopo l'altro, che quel qualcosa di buono e di bello gli arriva da fuori. Impara che esiste un mondo esterno a lui. E questa è una scoperta insieme sorprendente e fondamentale. Perché lo aiuta a definire quello che lui è! Se capisco che esiste un mondo fuori di me, allora capisco anche che io esisto come essere distinto dal mondo. Che importanza! Jung la chiamava "individuazione". Essere uno, un "ego" (non nel senso egoistico del termine, negativo, dato dalla nostra società e da un certo moralismo bigotto, ma nel senso di Essere Vivente su questo pianeta, singolo, unico, irripetibile). Costruire dei limiti che separano il dentro dal fuori. Grazie al contenimento materno.
- se il bambino capisce che lui è lui e il mondo esterno è altro da se', inizia a capire anche che il suo sostentamento e nutrimento viene da questo esterno che è altro da se'. Cosa comporta questa scoperta? Se il nutrimento viene da fuori, se le cose buone vengono da fuori, devo darmi da fare, io, bambino, io, persona, io Essere Umano, per andare a cercarle, per creare opportunità, per farle arrivare a me. Se rimango passivo e mi immagino soltanto che accadano, farò dei bellissimi sogni ad occhi aperti ma non arriverà nulla! Io, bambino piccolo, se voglio il cibo, devo piangere, strillare, far capire alla mamma che ho fame, fare in modo che mi dia da mangiare. Questa è la prima volta che, se tutto va bene, e comprendiamo che è necessario fare cosi, siamo in grado di farci sentire per ottenere quello di cui abbiamo bisogno, e siamo in grado di agire per far si che accada. Capite quanto è importante?



Dunque è naturale, considerando che cibo e formazione di un Essere Umano, sono cosi strettamente legati, da subito, vedere poi come, crescendo, evolvendo, imparando, formandoci e sperimentando, il legame degli alimenti di cui ci nutriamo con il nostro mondo interiore e delle emozioni, sia cosi strettamente determinato e cosi forte...fino alla conclusione della nostra esistenza terrena.
Risulta comprensibile quanto risulti fortemente intrecciato con la nostra vita psichica, i nostri pensieri, le sensazioni e i vissuti che ci portiamo dentro.
Spesso mangiamo per rabbia, tristezza, noia ricercando nel cibo quella antica consolazione che ci dava il seno materno. A volte si vive un rapporto conflittuale con il cibo, da cui discendono disturbi di vario genere e natura, alla ricerca spasmodica di quel conforto che invece, per qualche motivo, ci è mancato. Altre volte il cibo diventa un tappo che spinge giu' emozioni e pensieri con i quali non vogliamo avere a che fare, o per non sentire un vuoto che non vogliamo indagare.
Lo stomaco si chiude in preda all'ansia o una nausea profonda esprime un rifiuto del mondo o di situazioni o persone...


Comunque la si guardi, il cibo è sempre molto di più di un semplice insieme di molecole e composti chimici. Investito degli echi di quella prima vitale relazione ha molto a che fare con Noi.

Anche per questo motivo, iniziare a preoccuparsi del nostro rapporto con il cibo e di cosa mangiamo, è un passo importante sul cammino di consapevolezza e di cura di se stessi.
Un modo per volersi bene e per cercare di conoscersi...


venerdì 8 febbraio 2013

Evento: Presentazione del libro "I fiori di Bach".

PRESENTAZIONE DEL LIBRO


I FIORI DI BACH


di Lina Malfiore


che si terrà


VENERDì 1 MARZO 2013


alle ore 18,30


presso la


LIBRERIA DEL CORSO


Corso Matteotti - VARESE

mercoledì 6 febbraio 2013

Ricetta: piatto unico di tofu, radicchio e topinambur


Ecco un'altra ricetta, ormai collaudata e sperimentata e gustata da tempo! La voglio condividere con voi perché è, a mio parere, un concentrato di buoni nutrienti, sapori e, non meno importante, un pasto interamente a PRAL negativo.
(vi ricordate il discorso che facevamo qui?  http://ciboenanima.blogspot.it/2013/01/il-mondo-vegetale-frutta-verdura-tuberi.html ).
Un pasto completamente privo di proteine animali e, nonostante questo, ricco di proteine nobili, calcio e  altri nutrienti molto importanti per la nostra salute.
Prima di passare alla ricetta, vediamoli insieme.

IL TOFU viene anche detto "formaggio di soia" in quanto si ottiene da un procedimento di cagliatura che è, in tutto e per tutto, simile a quello che si utilizza per ottenere il formaggio da latte animale.
Con l'unica differenza che:
- il latte è di soia (quindi vegetale)
- il caglio è vegetale (e non, come puo' accadere per alcuni formaggi fatti con latte animale, di origine anch'esso animale).
Le virtù del TOFU sono molteplici. Le proteine nobili e il calcio presenti in questo piatto vengono essenzialmente da questo preparato vegetale. Tra gli amminoacidi importanti contenuti nel Tofu abbiamo Lisina, Metionina e Cisteina, che fanno parte dei 10 amminoacidi essenziali per la nostra sopravvivenza. Il calcio è addirittura di più di quello contenuto nel latte e nei formaggi vaccini (circa il 20% in più). E' ricco di fitoestrogeni, i più noti gli Isoflavoni, i quali, esattamente come quelli contenuti in Cavolfiori, Cavolini di Bruxelles, Broccoletti e tutte le Brassicacee in generale, sembrano avere un effetto benefico sul quadro ormonale femminile, regolarizzando il ciclo mestruale, proteggendo dal cancro al seno e coadiuvando nello smorzare e diluire gli effetti della menopausa.
Inoltre è ricco di minerali benefici come ferro, forsforo e potassio.
Senza dimenticare l'effetto positivo nella regolarizzazione dei livelli di colesterolo ematico.
Del resto il Tofu si ottiene dai semi della soia,che è un legume, una sorta di piccolo "fagiolo" dalle mille virtù.
Non alza la glicemia e dunque è ottimo per chiunque abbia problemi in questo senso, per i diabetici ma in generale per chiunque, tenendo presente che spesso, innalzamenti troppo repentini della glicemia, posso dare squilibri metabolici, ritenzione idrica e gonfiore.



Il RADICCHIO.
Ottimo prodotto della nostra terra italiana, PRECOCE o TARDIVO (si differenzia in base al periodo di raccolta: il precoce è autunnale, il tardivo è più invernale) è ricco di fitonutrienti importantissimi. Classificato tra le "verdure amare" ha un effetto depurativo sul fegato e su l'intero organismo. Il principio amaro della Intibina è un toccasana per le vie epatiche e biliari.
E' inoltre ricco di potassio, fosforo, magnesio, ferro, manganese e, udite udite, calcio (anche qui...chissà come siamo abituati a pensare al calcio come un'esclusiva di latte, latticini e in generale quindi di cibi di origine animale. Invece la natura ne è ricca!).
Il radicchio è inoltre ricco in Tannini, che sono le sostanze che gli conferiscono il tipico colore rosso, i quali sono antiossidanti naturali estremamente potenti.



 



IL TOPINAMBUR è un vegetale molto particolare. Forse poco noto ma molto, molto interessante.
E' un tubero che si presta a tutte le preparazioni che siamo soliti fare con le patate. Con il vantaggio di non essere una Solenacea (e di essere quindi privo della Solanina che abbiamo visto essere potenzialmente tossica, in accumulo) e di non contenere i carboidrati complessi tipici della patata, i quali sono solitamente responsabili di un picco della glicemia ematica molto consistente (e per questo è, in genere, preferibile evitarla se si soffre di diabete). Al posto di questi carboidrati complessi, il Tobinambur contiene l'Inulina che è una fibra solubile dai molti benefici, avendo non solo indice glicemico basso, ma anche la capacità, in studio in tempi recenti, di regolarizzare il ritmo circadiano dell'Insulina stessa. Altre virtù dell'Inulina sono:
- riduzione del il colesterolo e dei trigliceridi nel sangue
- antispastico e e riduzione dei gas a livello intestinale,
- riequilibrio della flora intestinale (aumenta i bifidobatteri positivi, importanti per la corretta 
  digestione e la salute del colon e contemporaneamente riduce significativamente i batteri
  ritenuti  nocivi.






Dopo questo preambolo articolato, veniamo alla ricetta.
Le dosi che metto qui sopra sono per una persona. Dovendo preparare per più persone, fate le adeguate proporzioni.

INGREDIENTI
3 topinambur di medie dimensioni
150 gr di tofu al naturale
3 belle manciate di radicchio tagliato sottile
salsa di soia per sfumare

PROCEDIMENTO
In una padella antiaderente, con un filo d'olio, mettete a rosolare i topinambur, precedentemente sbucciati e tagliati a fette sottili. Una volta che saranno ben dorati aggiungete il tofu tagliato in quadretti. Trascorso qualche minuto, capirete che è il momento dalla doratura dei quadretti di tofu, sfumate con un poco di salsa di soia. Come ultimo ingrediente aggiungiamo il radicchio tagliato sottile e mescoliamo velocemente. Il radicchio deve appassire solo leggermente, ma conservare intatto tutto il suo gusto e la sua freschezza.
A questo punto togliere dal fuoco e impiattare.
E buon appetito!

Naturalmente:
che gli ingredienti siano, per quanto possibile, biologici!
Sicuramente per quanto riguarda il Tofu che, se preso al supermercato, ha veramente tutta un'altra consistenza, odore, sapore.
Se avete voglia fate una prova: provate a prenderlo in un negozio biologico e poi provate quello del supermercato. Non ho dubbi su quale poi deciderete di prediligere.

Se poi non vi piace il radicchio, o vi andasse di preparare questo piatto fuori dalla stagionalità di questo prodotto, si possono tranquillamente usare altre insalate. Rimane sempre un ottimo piatto!

Alla prossima ricetta!.