Buon Anno a tutti!
In questo periodo più di altri, ho avuto modo di trovarmi a rispondere a una domanda frequente:
"Cosa fa un nutrizionista? Cosa fai, tu? Come lavori?".
Cosi ho pensato di scrivere qualche riga in questo spazio, che aiuti me e voi a fare chiarezza a riguardo, in una fase storica e in un "calderone" di figure, nel campo dell'alimentazione, dove molte cose risultano spesso nebulose.
Innanzitutto: cosa non è un nutrizionista?
O meglio: un biologo nutrizionista? (come sono io).
Non è un medico, e quindi non prescrive farmaci ne fa diagnosi.
Non è un dietologo, e quindi non ragiona in termini di grammi e pesate del cibo.
Non è un naturopata, e quindi pur avendo la licenza di consigliare integratori e nutrienti che possano aiutare il paziente a ritrovare il suo benessere, non cura attraverso le erbe.
Il biologo nutrizionista è un laureato in scienze biologiche, che si è specializzato nel campo della alimentazione umana. E' regolarmente iscritto all'albo dei biologi e agisce in totale autonomia come libero professionista o in collaborazione con strutture che si occupano di benessere e nutrizione.
Il suo scopo principale è di educare le persone ad un rapporto con il cibo, e inevitabilmente con il proprio corpo, più consapevole, più sano, più rispettoso.
Questo è ciò che guida il mio lavoro.
Fare un percorso con me significa imparare a conoscere il proprio corpo, e come reagisce al cibo che viene ingerito. Imparare ad ascoltarsi. A capire quali cibi sono meglio di altri, per il proprio corpo e metabolismo, e perché. Come nel nostro rapporto con il cibo possono entrare in gioco mille fattori e aspetti di noi stessi, che esulano il puro aspetto fisico e metabolico, come emozioni, vissuti, stati d'animo ecc...
Siamo esseri complessi e multiformi.
Di solito, quando arriva un paziente, mi piace conoscere la persona che ho davanti. La sua storia, clinica e personale. Il suo modo di alimentarsi e le sue preferenze, per poter poi stilare insieme un programma, per quanto possibile personalizzato, di nutrizione.
Chi viene da me deve scordarsi concetti come calorie o grammi.
E' certamente importante sapere che esistono cibi più calorici di altri, ma quello che è ancora più importante e imparare a nutrirsi. Ormai è chiaro, anche scientificamente, che per ottenere uno stato nutrizionale il più possibile corretto per noi, non è più tanto necessario fare un discorso di quantità (ovviamente con un po' di buon senso, possiamo capire che è bene non consumare 1kg di pasta a pasto!) quanto di qualità.
Dobbiamo cioè imparare a capire COSA mettere nel piatto, più che quanto...
A volte poi, lungo il percorso, fatto insieme, ci si può accorgere di schemi di comportamento, di rapporti disfunzionali con il cibo, di "compulsioni" che meritano maggiore attenzione, lavoro su se stessi, e questo è sempre, per me, e per il paziente, un grande traguardo.
Trovo molto "nutriente" (!) il rendermi conto, e il mio paziente con me, che da un lavoro come il nostro, si riescano a cogliere ed incontrare nodi o sofferenze più o meno grandi che possono trovare adeguato spazio di espressione ed elaborazione nello studio di un/una psicoterapeuta, in un percorso di conoscenza di se stessi. Trovo molto importante la collaborazione con diverse figure specialistiche e quella del terapeuta è una delle più importanti.
Non faccio "discriminazioni" e accolgo qualsiasi tipologia di paziente. Anche chi ha scelto di diventare vegetariano o vegano, troverà rispetto e accoglienza. Ciascuno deve essere lasciato libero di fare le proprie scelte di vita, e non è detto che non si riesca, con gli opportuni accorgimenti, a rimanere in salute anche in situazioni di "esclusione" di alcuni cibi.
Del resto oggi abbiamo mille mila strumenti a disposizione. Non è più cosi difficile "giostrarsi" con alimenti di diverso tipo in modo da avere un apporto adeguato di nutrienti.
Richiede qualche attenzione in più. Certamente. Ma è non solo fattibile: anche estremamente interessante, dal mio punto vista. Vegetariani e Vegani sono "i pionieri" di una alimentazione più sostenibile e salutare. Uno terreno fertile di sperimentazione e nuove acquisizioni.
Spero di avere fornito informazioni utili e comprensibili.
Se posso chiarire ulteriormente eventuali dubbi o incertezze, sono qui.
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